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Dichiarazione di “Stop World War 3 – Iniziativa Internazionale per la Pace” sull’escalation in Palestina e Ucraina


24 ottobre 2024

Gli ultimi mesi sono stati di enorme importanza per le resistenze anti-imperialiste. A partire dal sabotaggio delle telecomunicazioni, il regime sionista ha scatenato una guerra brutale contro il popolo libanese, prima per via aerea e marittima, seguita da un’invasione terrestre in corso. Dopo un anno di genocidio, il regime sionista non mostra alcun segno di voler fermare la sua guerra contro il popolo palestinese.

C’è stata invece un’intensificazione della guerra unita alla negazione dell’assistenza umanitaria più elementare per la popolazione di Gaza. I recenti assassinii di Ismail Haniyeh, Hassan Nasrallah e Yahya Sinwar hanno mostrato la gravità della lotta contro il sionismo e il sacrificio necessario per affrontarlo. In risposta agli assassinii di Haniyeh, Nasrallah e del generale iraniano Abbas Nilforoushan, la Repubblica islamica dell’Iran ha scatenato quasi 200 missili balistici sullo stato sionista, prendendo di mira siti militari e di intelligence tra cui il quartier generale del Mossad. L’attacco ha avuto successo, dimostrando la debolezza del cosiddetto “Iron Dome”.

Nell’Europa orientale, le forze ucraine hanno invaso la regione di Kursk della Federazione Russa, portando ad un’escalation del conflitto. Incoraggiate dall’Occidente, le forze ucraine si sono addentrate nella Federazione Russa prima di essere respinte. Nel frattempo, la Russia ha fatto significativi progressi nel Donbass. Gli ucraini continuano a chiedere il permesso di usare missili più avanzati per colpire in profondità nel territorio russo. Più di recente, Zelensky ha parlato del desiderio ucraino di acquisire armi nucleari. Questa è una linea rossa ed è stata immediatamente criticata dai funzionari russi. La possibilità di uno scontro tra NATO e Russia continua a crescere.

Nei nostri paesi, i nostri movimenti affrontano una crescente repressione e fenomeni di maccartismo, con una contrazione degli storici diritti costituzionali democratici. I governi allineati con l’imperialismo usano la paura e la divisione come strumenti per mettere a tacere il dissenso e indebolire i movimenti in solidarietà con la Palestina e che promuovono la pace con la Russia. Le stesse forze che cercano di schiacciare i diritti del popolo palestinese mirano anche a soffocare le voci rivoluzionarie in patria, etichettandole come minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza nazionale.

Siamo risolutamente solidali con coloro che lottano contro l’imperialismo e per l’autodeterminazione. Questi atti di violenza non sono atti isolati, ma parte di un più ampio sistema di oppressione che prende di mira coloro che resistono al genocidio, al dominio coloniale sionista e all’occupazione militare. Comprendiamo che le lotte dei popoli palestinese e libanese sono intrinsecamente legate alla nostra. È nostro dovere opporci alla criminalizzazione di coloro che sostengono la pace, la giustizia e la fine dell’imperialismo. Rifiutiamo la narrazione che equipara il dissenso al tradimento. Solo uniti possiamo affrontare sia la violenza all’estero sia la repressione in patria.